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«Ci sono immagini in ogni rigo. Un nugolo di testimoni è visivo, visuale e visionario, le tre magiche "v" della poesia che ci fa correre il sangue più libero dentro e scioglie i nodi della vita corrente per entrare in altre vite liquide più delle nostre. Un nugolo di testimoni è visivo perché è con gli occhi che percepiamo ciò che Espmark ci mostra, visuale perché da ogni estremità di riga partono dei raggi, visionario perché oltre ciò che si racconta, nasce in chi legge qualcosa d'altro, al di là del bene e soprattutto del male che ci circonda, qualcosa di incredibile da dire. La grande poesia contiene questi segreti, ricamati in silenzio dal poeta, fra le nebbie o davanti al mare, in una prigione o fra le nevi, non importa. C'è un lievito celebrale che trasforma le quiete sinapsi in tempesta?» (dalla prefazione di Giovanna Giordano).